ATTRAVERSO IL VETRO

RADIAZIONI, RIFRAZIONI, INTERFERENZE

*1990-1993*

 

Individuare il soggetto adatto ad esprimere quello che matura dentro la propria mente, dentro il proprio animo, è difficile per chiunque, soprattutto per chi, come il fotografo, non ha la possibilità di richiamare un'idea con un tratto di pennello od un segno di matita, ma la deve estrapolare dalla realtà che lo circonda, con un procedimento, forse, troppo meccanico. Va da se che un concetto semplice, per essere rappresentato, necessita in genere di un soggetto semplice, così come un concetto complesso necessita di un soggetto strutturato su livelli di lettura più articolati. "Attraverso il vetro" è un lavoro che vuole rappresentare la luce come radiazione primordiale che genera la forma, per questo utilizza un linguaggio immediato, intuitivo, capace di giungere alla psiche senza mediazioni simboliche, impiegando il colore come ideogramma. Ed il colore è luce, intesa come irraggiamento che si immerge nella sottile e fragile corporeità del vetro che lo filtra e che, nella trasparenza della materia, fonde irradiamento e riflessione. Il vetro nella sua trasparente, diafana sostanzialità, attraversato dalla luce, la modifica mutandone il colore, vibrandola all'infinito, flettendola e riflettendola in un avviluppare ininterrotto,  giungendo a farle assumere una dimensione che, l'occhio prima e il cervello poi, trasformano in forme illusorie, surreali, fino a che le radiazioni stesse, ricondotte all'essenza, diventano lampi di riminiscente, impalpabile materia.

 

Vetri
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