Nell’aspetto e nella parabola della loro vita, infatti, più che in ogni altro elemento della natura, è racchiuso il senso della compitazione temporale; specialmente, sulle pagine stropicciate delle foglie autunnali stanno impressi i naturali codici di questa misura, manifestati a chiare e belle tinte.
La loro caducità induce l’essere umano a malinconiche riflessioni, suscitando nel suo animo un forte sentimento di transitorietà, generato dalla consapevolezza del tempo che scorre, spesso, accompagnato da un senso d’acuta e malinconica inadeguatezza.
A questa riflessione s’aggiunge, anche, la sensazione forte della corruzione, quella acre dell’abbandono e, infine, quella remissiva della morte.
Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti.
Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.